Quest’anno il Centro Psicopedagogico ha deciso di proporre un ciclo di incontri per genitori ed insegnanti al fine di promuovere una cultura psicoeducativa sul territorio circostante. Il primo incontro ha avuto luogo il 24 marzo 2023 presso l’Università Pontificia Salesiana e ha avuto come argomento le conseguenze della pandemia rispetto all’adolescenza, poiché tema di alta sensibilità.
Dopo i saluti iniziali del Direttore del Centro Psicopedagogico, Prof. Paolo Gambini, ha preso la parola la moderatrice dell’incontro, la Dott.ssa Emilia Morelli, che, ad uno ad uno, ha introdotto quanti prendevano parola durante il seminario.
Il primo intervento è stato fatto dal Prof. Emilio Brecciaroli in merito alle conseguenze del covid sul benessere degli adolescenti, riportando ricerche e dati emergenti. Questi hanno sottolineato come gli effetti negativi della pandemia non siano possibili da poter definire in assoluto, confermando che hanno riguardato maggiormente gli adolescenti già precedentemente vulnerabili, ma evidenziando, anche, come la famiglia abbia rivestito un ruolo fondamentale, di supporto, così come la scuola e soprattutto la rete amicale, il cui sostegno è risultato fondamentale nel limitare i problemi internalizzanti.
Di seguito, il secondo intervento è stato proposto dal Prof. Alessandro Ricci rispetto ai ragazzi e al disagio post covid, in particolar modo soffermandosi sui segnali da cogliere e sulle strategie di aiuto. Introducendo il tema, è stato sottolineato quanto i bisogni propri dell’adolescenza nel periodo covid, siano stati negati, ovvero quelli di appartenenza, di sfida, di ricerca di senso e di sensazioni, di essere amati, di interagire con gli altri, di comunicare, di essere ascoltati, di essere accettati e stimati. Dunque, i segnali di cui tenere conto, riguardanti il disagio, sono: gli improvvisi scoppi di collera e di aggressività sproporzionati, le richieste di rassicurazione, i sintomi e le lamentele fisiche, l’agitazione e l’irrequietezza diffuse, la difficoltà nella concentrazione e la procrastinazione, i problemi di sonno, l’eccessivo controllo, l’isolamento e l’apatia. Quali, quindi, gli aiuti possibili? Sono stati proposti le verbalizzazioni emotive, l’incoraggiamento di esperienze e di attività positive, l’organizzazione degli spazi, dei tempi e delle attività in un clima rilassato e divertito e l’incremento del senso di controllo e di autoefficacia, stando accanto ai giovani, dialogando con loro, proponendo degli obiettivi realizzabili e cercando una convergenza educativa.
Poi, il terzo intervento è stato fatto dalla Dott.ssa Maria Rizzuto sul “long covid”, specialmente sulle conseguenze emotive nella relazione genitori e figli adolescenti, che ha evidenziato come sia necessaria la presenza di un adulto consapevole e autorevole, quindi coerente, disposto a mettersi in discussione e in ascolto di sé per poter accogliere i bisogni e le necessità dei propri figli, con un atteggiamento che sia veramente interessato.
Infine, è stato riservato del tempo per interventi e domande dei presenti in aula.